Riprendiamo il comunicato riportato sul sito dell'AGENPARL.
Chi fosse interessata alla documentazione scientifica di riferimento può contattarci all'indirizzo creattivamenteostetriche@gmail.com
(AGENPARL) – Roma, 20 mag – La Federazione nazionale dei Collegi delle
ostetriche plaude alla decisione adottata negli scorsi giorni dalla
Regione Lazio, che con un Decreto firmato dal Presidente Nicola
Zingaretti ha fissato una tariffa di 800 Euro per coprire le spese che
deve affrontare chi sceglie di dare alla luce un bimbo tra le pareti
domestiche La decisione si colloca all’interno di un progetto
complessivo di riorganizzazione del sistema salute pubblico territoriale
con un rafforzamento della rete consultoriale ed è imprescindibile
dalla valorizzazione della figura professionale ostetrica. La FNCO
apprezza la scelta della Regione Lazio poiché sottende una maggiore
sensibilità verso la centralità della donna ed una particolare
attenzione al rispetto della scelta della donna/coppia in merito al
luogo dove vivere l’esperienza della nascita del proprio figlio. Si
tratta di un modello assistenziale ostetrico già adottato in altri paesi
che, all’interno di un sistema di cura basato sulla presa in carico
precoce della donna, sulla continuità e personalizzazione
dell’assistenza ostetrica, offre l’opzione del parto domiciliare a tutte
le donne in salute che presentano una gravidanza ad evoluzione
fisiologica. Lo studio di Janssen PA et al. “Outcomes of planned home birth with registered midwife versus planned hospital birth with midwife or physician”. CMAJ 2009;181:6-7;377-383 conferma che, in una
popolazione selezionata, il parto a casa assistito da ostetriche
competenti è associato ad una incidenza di mortalità perinatale
comparabile a quella dei parti in ospedale e ad una riduzione dei tassi
di interventi ostetrici e di alcuni esiti avversi materni e neonatali. La
revisione Cochrane 2013 “Planned hospital birth versus planned home birth”, Olsen O, Clausen JA conclude inoltre che non vi sono dati
sufficienti per affermare che il parto a domicilio sia meno sicuro
rispetto al parto in ospedale. Ne
deriva pertanto la necessità di attuare l’azione n. 8 (relativa alla
formazione degli operatori) dettata dall’ Accordo Stato Regioni del
16.12.2010 “Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento
della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi
assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio
cesareo” attivando, in raccordo con il MIUR, sistemi per la verifica ed
adeguamento dei livelli formativi teorico-pratici delle scuole di
specializzazione in ginecologia ed ostetricia, nonché in
pediatria/neonatologia e del corso di laurea in ostetricia, in linea ed
in coerenza con gli standard assistenziali.
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