--// I NUMERI DEL CONGRESSO //--
3800 ostetriche partecipantiProvenienza: tutto il mondo
Il più alto numero di
studentesse mai registrato
Colore dominante fuxia; un po’
stereotipato
ma tutto sommato non ci é dispiaciuto
Nella visione dell’ICM, nel mondo ogni
donna nel percorso nascita ha accesso alle cure di un’ostetrica, per se stessa e
per il proprio bambino. L’accompagnamento da donna a donna si sviluppa in tutte
le fasi della vita.
Determinanti di salute e accesso alle cure: cosa conta veramente?
Lezione magistrale di Lisa Kane Low, Professore Associato,
Coordinator Nurse Midwifery Education Program dell’University of Michigan
School of Nursing.
La salute va oltre l’assistenza sanitaria: le condizioni
sociali sono altrettanto importanti per la nostra salute dell’accesso alle cure
e i luoghi dove una donna vive, studia, lavora e gioca hanno un impatto
determinante su di lei e sui suoi bambini, ben al di là del semplice accesso ai
servizi sanitari. Il richiamo alla dichiarazione di Alma Ata,
seppure non esplicito, è evidente. Cita un recente documento, “Inequality matters”,
il report delle Nazioni Unite 2013 sulla situazione sociale nel mondo, e il
testo “Tackling health inequalities”,
che mette a confronto le diseguaglianze emergenti in sette Paesi ad alto
reddito (USA, Australia, UK, Canada, Finlandia, Norvegia e Svezia) e analizza i
diversi approcci per la riduzione dei problemi di salute evitabili. La Kane sottolinea che, per quanto riguarda il percorso
della nascita, al momento viene prestata un’assistenza frammentata, mentre la
salute (intesa come “care” ed estesa ai diversi ambiti della vita) dovrebbe
essere dove essere promossa là dove le donne crescono, vivono, lavorano e
invecchiano. Richiama alla necessità di un approccio alla salute basato sulla continuità e sulla comunità, la community-based care, sottolineando la differenza tra accesso e accessibilità.
Un altro spunto di riflessione riguarda l’uso della tecnologia nell'assistenza. La domanda che pone Kate è “Qual è la giusta quantità di tecnologia che dovrebbe essere disponibile?”. Non è solo una questione di accessibilità, ma di accettabilità, come sottolineato anche dalla Strategia Globale per la salute delle donne e dei bambini. La necessità di definire un modello d’uso della tecnologia è una sfida globale: aumentano gli interventi chirurgici nella nascita, la tecnologia nei servizi di maternità è applicata in modo inappropriato, esiste il doppio problema del sovra e sotto utilizzo.
Stay tuned... a breve altri racconti da Praga...
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