giovedì 24 luglio 2014

il thè delle ostetriche colpisce ancora!


CreAttivaMente Ostetriche organizza
Il tè con le ostetriche

 

Anche una merenda insieme può essere un momento di confronto CreAttivo!

 

A ogni incontro verrà presentato un tema, seguito da una discussione, il tutto accompagnato da tè e merenda

 
22 Settembre, ore 16-19
La gravidanza fisiologica

 

Gli incontri sono aperti a tutte le ostetriche, studentesse in ostetricia e a chi è interessato agli argomenti proposti

 

Presso Centro Osho Kivani, Via San Genesio 11, Roma

Raggiungibile da Metro Tiburtina e Bologna e autobus

Ampio parcheggio su via Tiburtina, altezza Via Cupa

 Costo 10 euro come contributo per costo sala

Per info: creattivamenteostetriche@gmail.com

sabato 19 luglio 2014

La Prestazione - 23 luglio a Roma

Mercoledì 23 luglio alle 20.30, Freedom for Birth Rome Action Group proietterà "La Prestazione ~ Sex like Birth"un cortometraggio scritto da Gabriella Pacini in cui vengono illustrati i parallelismi tra un parto e l'atto del fare l'amore.
A seguire una tavola rotonda e la proiezione dell'inchiesta "Un taglio di troppo in sala parto".
Incontro aperto a tutti, professionisti sanitari, genitori e curiosi! 
Vi aspettiamo numerosi presso la Casa del jazz, Via delle Mura Ardeatine 55 - Roma.




lunedì 7 luglio 2014

Nascere al meglio nel nuovo millennio. Il cordone ombelicale e la placenta. Primo ... non nuocere.

Segnatevi questa data in agenda e non prendete impegni!  17 ottobre 2014

Arriva a Roma un convegno firmato CreAttivaMenteOstetriche.
Un incontro tra professionisti, e non, per condividere le evidenze più autorevoli che riguardano
il cordone ombelicale , la placenta e la nascita "Lotus" attraverso le esperienze e la riflessione condivis



Nascere al meglio nel nuovo millennio
IL CORDONE OMBELICALE E LA PLACENTA


Primo … non nuocere

Scarica dal sito il programma e la scheda d'iscrizione

 9.00 Accoglienza
9.30 Perché questo convegno?
Laura Castellarin (ostetrica)
9.45 Cos’è normale: l’importanza del linguaggio
Ivana Arena (ostetrica)
10.00 Quello che immaginiamo di sapere e quello
che non sappiamo sul cordone e sulla placenta
Lillo Bruno Cerami (medico)
10.30 Il punto di vista pediatrico
Massimo Alosi (pediatra)
11.00 Il punto di vista ginecologico
Carlo Piscicelli (ginecologo)
11.30 Break
11.45 Di chi è la placenta?
Raffaele Scudieri (avvocato)
12.15 C’è un tempo per nascere
Fiorenzo Ferrari e Chiara Colombo (filosofo, pedagogista)
12.45 Dibattito
13.15 Pranzo
14.15 Diritti umani del bambino e promozione della donazione
del sangue cordonale
Elena Skoko e avv. Alessandra Battisti (Human Rights in Childbirth in Italy)
14.45 L’importanza del saper aspettare
Susanna Hinnawi (lotusbirth.it)
15.15 L’esperienza della madre e dell’ostetrica
Maria Chiara Terzulli (ostetrica)
15.30 Nascita Lotus in pratica, l’esperienza a casa e in ospedale
Susanna Marongiu (ostetrica)
15.45 Nuove consapevolezze per il nuovo millennio
Relatori e pubblico. Modera Laura Castellarin

16.30

Laboratorio di maieutica filosofica

a cura di Fiorenzo Ferrari e Chiara Colombo (filosofo, pedagogista)
aperto a le/i prime/i 25 iscritte/interessate


18.30 –20.00

Aperitivo Lotus Birth

Entrata libera

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Sala Convegni Città dell’Altra Economia

Largo Dino Frisullo snc – Roma, zona Testaccio
Costi e scheda di iscrizione su



venerdì 4 luglio 2014

La società disturbata e disturbante. Il coping come forza per allattare.

Donna &Donna - Il giornale delle ostetriche n°84, Scuola Elementale di Arte Ostetrica

Di Chiara Pizzi

Allattare al seno è la cosa più naturale, ma ne siamo davvero convinti?
Nell’era del parto tecnologico che ci vuole persuadere che le donne non sanno più partorire e che il pediatra sa prendersi cura di un bambino meglio di sua madre, allattare un neonato al seno è tanto strano e difficile quanto avere una nascita serena e rispettosa.
Viviamo in una società disturbata che non rispetta la natura, che aggredisce il corpo alla ricerca di un’eterna giovinezza, che programma e controlla la nascita più che accoglierla, che promuove la “connessione” più che il contatto e allora viene spontaneo chiederci: “Oggi è davvero così facile e spontaneo per una madre attaccare il proprio bambino al seno e nutrirlo con il suo latte?”
Tutt’altro. Sappiamo bene quanto il modello sociale e il contesto familiare e di rete giochino un ruolo fondamentale nell’indirizzare e sostenere le scelte della donna riguardo alla gravidanza e alla nascita e non meno sono importanti nella cura e nell’alimentazione del bambino, ma, riguardo all’allattamento, tutto il contesto appare spesso alquanto confuso.
La società odierna bersaglia le donne di messaggi discordanti e contraddittori e, purtroppo, i primi a farlo sono proprio gli operatori della salute, coloro che la dovrebbero accompagnare nel percorso nascita. Quanti ginecologi ripetono “Cara signora, lei è incinta, non malata!”mentre consegnano ricette piene di analisi e integratori? Quanti pediatri dopo il parto porgono alla madre che allatta al seno il libretto di dimissione del neonato con su scritto “se il suo latte non dovesse bastare…”e aggiungono l’immancabile marca di latte artificiale? Nel corso della maternità, la storia si ripete ciclicamente; da una parte si dice alla donna che ha tutte le risorse per partorire e per allattare, dall’altra le si manda il messaggio che potrebbe non farcela e, per quel che riguarda l’allattamento al seno, si sostiene tutto e il contrario di tutto.
L’OMS promuove l’allattamento a richiesta? La società risponde alle donne che questo le rende schiave del loro bambino e che così perderanno la loro autonomia.
L’ospedale offre il roaming-in? L’amica lo sconsiglia “dopo il parto sarai distrutta!”
L’ostetrica sostiene di pesare il bambino una volta alla settimana? Il pediatra dice di fare la doppia pesata.
Le ricerche dicono che si può allattare oltre l’anno di vita? Lo psicologo risponde che è segno di un attaccamento morboso da parte della madre e che impedisce lo sviluppo dell’autonomia del bambino!!!
L’ambito familiare poi, spesso non è da meno nel proporre soluzioni alternative al seno materno. Le madri di oggi sono perlopiù “figlie del latte artificiale”. Le loro madri hanno vissuto appieno il boom culturale degli anni ’70 che vedeva il latte in formula come il miglior strumento per liberare la donna dalla dipendenza del bambino e coniugava l’emancipazione femminile con il guadagno economico delle case produttrici. Quante donne sentono dirsi dalla propria madre “Sì, tu sei cresciuta col latte artificiale, ma non sei mica morta, anzi sei venuta su piuttosto bene!”
La donna che vuole allattare, oggi, viene confusa, scoraggiata e vede messe in discussione le sue competenze e le sue risorse di madre da un ambiente sociale e familiare fortemente stressogeno, in cui la sua capacità di sopportare o contrapporsi alle forti pressioni esterne è determinata principalmente dalla sua modalità di reagire e di adattarsi agli eventi, ovvero da quello che, nel modello salutogenico[1] di assistenza, viene definito coping.

IL COPING: LA FORZA PER ALLATTARE
Nel periodo primale, che va dal concepimento al primo anno di vita, ogni individuo forma il suo Sistema di Adattamento Primale[2] che determina la sua capacità di reazione e la sua soglia di tolleranza allo stress. Pertanto, sin dalla nascita, ciascuno di noi possiede un proprio bagaglio di risorse che definisce il modo di approcciarsi alla vita e di relazionarsi con essa, proprio di ogni persona. Gli studi sulla salute primale hanno ampiamente evidenziato come in ogni persona il coping, ovvero la capacità di reagire e di adattarsi agli eventi, sia determinato dalla soglia di tolleranza allo stress, dalla capacità reattiva e dal senso di coerenza, che, a sua volta, è costituito da tre fattori:
-          La “prevedibilità”, cioè la capacità di comprendere ciò che accade e di poterlo inserire in un proprio schema mentale; il dare ordine alle cose per orientarsi nel mondo. Più forte è questo senso, maggiore è la capacità della persona di affrontare le incognite.

-          La“gestibilità”, cioè la sensazione di avere il controllo sugli eventi e sull’ambiente (gestibilità dell’ambiente e delle risorse), che è data dalla consapevolezza di possedere risorse proprie per affrontare gli stimoli provenienti dall’ambiente e dalla vita. E’ fortemente legata all’autostima, incrementata dalla partecipazione attiva agli eventi e inibita dalla passività.
-          Il “ senso del profondo”, cioè la capacità di percepire ciò che accade a livello emozionale; dare  un significato alle cose spinge la persona ad impegnarsi nella vita, ad essere attiva e a partecipare agli eventi decisionali  e questo, a sua volta, accresce nell’individuo  il proprio valore, perché riconosciuto a livello sociale. Credere in qualcosa porta l’uomo a lottare, ad impegnarsi e a lasciarsi coinvolgere.
Sulla base di questi tre fattori, quando è forte il senso di gestibilità l’individuo sviluppa un coping trasformativo, cioè una buona tolleranza ai cambiamenti e un continuo adattamento ad essi, ovvero la capacità continua di trasformare la propria persona, quindi di evolversi e di avere un atteggiamento attivo nei confronti della vita. Di contro, si parla di coping regressivo, quando il senso di gestibilità è debole e la persona vede qualsiasi cambiamento come una potenziale minaccia per la propria sicurezza. L’individuo allora si sente vittima degli eventi, si chiude in un atteggiamento di passività e delega ad altri le proprie scelte, perché privo degli strumenti necessari ad affrontare il momento.
Questa breve digressione è finalizzata a spiegare come, nell’ambito del diventare madre, l’allattamento al seno rappresenti una delle tante situazioni di scelta che mettono a dura prova il coping materno, e come anche quest’esperienza, così come la gravidanza e il parto, possa essere vissuta dalla donna con un atteggiamento di delega passiva o attivamente come un momento di crescita e di promozione della salute.
Nel contesto sociale attuale, che ha sostituito la scienza all’istinto e che mette in discussione ogni risorsa del corpo materno, si può facilmente comprendere come l’esito dell’allattamento dipenda fortemente dalla capacità della donna di far emergere il proprio senso del profondo e di contrastare le pressioni esterne, ovvero dal suo possedere un buon coping e una buona consapevolezza delle proprie risorse.
L’ostetrica in tal senso può svolgere un ruolo determinate durante tutto il percorso della nascita, offrendo un’assistenza che, promuovendo la fisiologia, miri a far emergere e confermare le competenze materne e che, attraverso l’ascolto attivo e l’informazione, possa sostenere le libere scelte della donna.

LA RETE: UNO STRUMENTO PER ACCRESCERE IL COPING MATERNO
I corsi prenatali e gli incontri post nascita, rappresentano due importantissime occasioni di crescita e di rafforzamento del coping e dell’autostima materna. Ricevere informazioni corrette, confrontarsi con altre donne e sperimentarsi nel lavoro corporeo sono dei validi strumenti per confermare e rafforzare le competenze materne e stimolare quindi, nella donna e nella coppia, una scelta personale e consapevole.
Nella mia esperienza consultoriale, l’allattamento è uno dei temi che più le donne desiderano affrontare e forse quello su cui hanno le idee più confuse e, sebbene in vista della nascita, non abbia senso dar loro troppe informazioni perché non sarebbero recepite, trovo molto utile affrontare questa tematica negli incontri di coppia.
Il partner, infatti gioca un ruolo decisivo nella riuscita dell’allattamento al seno, poiché se informato e motivato rappresenta il più grande sostegno per la donna; al contrario se non coinvolto e soprattutto se non consapevole delle risorse di madre e bambino, può costituire un ostacolo molto difficile da superare per la donna, se non addirittura insormontabile.
Come uomo, infatti, può non conoscere i meccanismi fisiologici che vedono l’allattamento al seno come fonte di sopravvivenza della specie umana e il latte materno come alimento perfetto per il cucciolo di uomo e come padre è inevitabilmente investito di quel ruolo di garante della protezione e del benessere di madre e bambino, che, non meno della donna, lo porta ad essere vittima delle pressioni sociali e familiari.
Lavorare insieme, uomo e donna, dar loro modo di confrontarsi, di sperimentarsi con le proprie risorse e con i propri limiti, stimolarli a rinnovare la condivisione e la complicità nelle decisioni non può che accrescere le loro competenze e la loro autostima come coppia e come genitori e renderli capaci di sostenere le proprie scelte di fronte al resto della rete familiare e sociale.
Per la donna, i corsi pre e post parto sono anche un’opportunità per poter ampliare la propria rete sociale, un luogo dove conoscere e confrontarsi con altre donne, dove condividere esperienze, creare nuove amicizie e costituire quel gruppo di pari all’interno del quale lasciar fluire le proprie emozioni e trovare nuove energie.
E’ importante, tuttavia, considerare che anche l’esperienza del parto, quale momento di possibile rafforzamento o svilimento delle competenze materne, può condizionare in positivo o in negativo, non solo la fisiologia dell’allattamento, ma anche e soprattutto la convinzione della donna di essere in grado di poter nutrire il proprio figlio. Più la gravidanza e la nascita saranno state rispettose di madre e bambino, più la donna sarà competente nell’allattare al seno.
Nel promuovere la salute, non dobbiamo però dimenticare che anche nell’allattamento al seno è nostro compito, come ostetriche, sostenere la donna senza lasciarci influenzare da pregiudizi, ricordando sempre che non esiste un’unica verità, un unico modello giusto per tutte le donne, ma che ognuna dovrà operare la sua scelta mediata con la propria realtà di vita.
In quest’ottica, pertanto, è importante, per le donne e per le ostetriche, promuovere una cultura dell’allattamento al seno, attraverso attività di informazione e di confronto, in ciascun ambito sociale, dai luoghi di aggregazione ai posti di lavoro, dalle famiglie ai nidi, affinché venga riscoperto e riconosciuto il valore di questa importante risorsa biologica di salute.


Bibliografia e Siti Utili:
-          Schmid Verena “Salute e Nascita. La saluto genesi in gravidanza” URRA 2007
-          Raccomandazioni per la promozione e il sostegno alla’allattamento al seno OMS/UNICEF (www.who.int/topics/breastfeeding/en)
-          Codice Internazionale per la commercializzazione dei sostituti del latte materno OMS/ UNICEF (www.ibfanitalia.org)
-          Catanzani Tiziana “Lavoro & Allatto” Bonomi Editore 2012
-          Schmid Verena “ Apprendere la maternità” URRA 2010
-          Bottaccioli Francesco “Psiconeuroendocrinoimmunolgia” Red Edizioni 2005
-          I Quaderni di D&D “Educare alla nascita”. Scuola Elementale di Arte Ostetrica.
-          I Quaderni di D&D “Storie di latte”. Scuola Elementale di Arte Ostetrica.







[1] Salutogenesi, fondata da Aaron Antonovsky è un modello di assistenza che pone in relazione la salute, lo stress e il coping, superando la dicotomia salute/malattia, propria del modello medico.
[2] Sistema costituito dall’integrazione del sistema endocrino, sistema neurovegetativo, sistema immunitario